DOLORI ALLE GAMBE, CAUSE E RIMEDI
Introduzione – Dolori alle gambe, cause e rimedi
Il dolore alle gambe è tra gli argomenti più ricercati sul web.
Il dolore è un campanello di allarme di un problema di questa zona del corpo ma essendo diverse le strutture anatomiche presenti nelle nostre gambe è opportuno chiarire alcuni punti. Un dolore alle gambe può essere causato da un semplice affaticamento muscolare o nascondere un problema vascolare più importante, per questo è necessario se il dolore persiste a lungo o notiamo gonfiore sospetto recarsi dal medico per una visita e se necessario eseguire tutti gli accertamenti del caso.
A seconda del tipo di problema sarà necessario approfondire con esami diagnostici precisi, dalla semplice radiografia per valutare le ossa alla risonanza magnetica o l’ecografia per indagare i tessuti molli, fino al doppler per valutare il sistema venoso.

Anatomia delle gambe
Le gambe sono la zona del corpo umano comprese tra il ginocchio e la caviglia. In questo distretto anatomico possiamo trovare diverse strutture che possono creare dolori alle gambe.
Problematiche o patologie a carico delle diverse strutture anatomiche delle gambe possono produrre dolori di diverso tipo:
- dolore acuto locale,
- dolore presente solo durante il movimento come la meniscopatia al ginocchio,
- dolore associato a formicolio come nel caso di problematiche al nervo sciatico popliteo esterno,
- dolore che si irradia in basso verso la caviglia o in alto verso l’anca come nel caso dei trigger point o delle infezioni.
Ossa della gamba
Lo scheletro della gamba è rappresentato da due ossa: la tibia e il perone.
La tibia è l’osso portante della gamba. Partecipa sia all’articolazione del ginocchio che a quella della caviglia. L’estremità superiore è chiamata piatto tibiale e presenta al centro una protuberanza ossea chiamata cresta tibiale. L’estremità inferiore (che il linguaggio medico si chiama estremità distale) presenta una protuberanza ossea sul lato interno della gamba chiamata malleolo tibiale, e poi comprende anche le facce articolari per il perone e l’astragalo.
Il perone, chiamato anche fibula, è un osso più piccolo, più sottile e più elastico della tibia. Si articola con la tibia nella sua estremità superiore e inferiore, e con l’astragalo (osso del piede) nella sua estremità inferiore. Come la tibia anche il perone presenta una prominenza ossea in prossimità della caviglia chiamata malleolo peroneale o malleolo laterale, poiché è situata nella parte esterna della caviglia.
Nervi della gamba
Nervo sciatico L4-L5-S1 Il nervo sciatico origina dai forami situati tra la quarta e la quinta vertebra lombare, la quinta vertebra lombare e la prima sacrale. Questo nervo dalla regione vertebrale prosegue il suo decorso verso l’arto inferiore uscendo esce dalla cavità della piccola pelvi, attraversa la coscia posteriormente e si biforca a livello della cavità poplitea (dietro al ginocchio), in due ramificazioni principali:
- S.P.I.: sciatico popliteo interno (nervo tibiale). Da questo ramo originano il nervo plantare mediale e il nervo plantare laterale
- S.P.E.: sciatico popliteo esterno (nervo peroneo comune).
Muscoli e tendini della gamba
Tutti i muscoli che origiano dallo scheletro della gamba si inseriscono sul piede, ad eccezione del muscolo popliteo. I muscoli della gamba posso essere suddivisi in muscoli anteriori e posteriori, tale “separazione” è data dalle due ossa tibia e perone e dalla membrana interossea che le tiene unite.
Qui di seguito te li elenchiamo tutti:
- muscoli anteriori della gamba: tibiale anteriore, estensore lungo delle dita, estensore lungo dell’alluce, peroniero lungo e peroniero breve.
- muscoli posteriori della gamba: tricipite della sura (che comprende il muscolo gastrocnemio, il muscolo soleo e il muscolo plantare) e che termina inserendosi nel calcagno per mezzo del tendine d’Achille.
- Altri muscolo che fanno parte di questo gruppo sono il tibiale posteriore, il flessore lungo dell’alluce e il flessore lungo delle dita.
Vene e Arterie della gamba
Sistema venoso della gamba
Le vene che attraversano la gamba si uniranno tutte nella vena femorale, seguendo percorsi diversi. La gamba è costituita da una complessa rete venosa, per questo di seguito ti faremo un elenco delle vene presenti in questo distretto corporeo ma senza entrare troppo nello specifico.
Nella gamba sono presenti:
- Vene perforanti
- Vene comunicanti del C. profondo
- Vena tibiale anteriore
- Vena tibiale posteriore
- Vena piccola safena
- Vena poplitea
- Vena safena interna.
Sistema arterioso della gamba
Le arterie che irrorano la gamba sono ramificazioni dell’arteria femorale, la quale dopo aver attraversato la coscia, in prossimità della regione poplitea (dietro al ginocchio) si biforca in:
- arteria poplitea: è la continuazione dell’arteria femorale, origina appena sopra il ginocchio, e termina subito dopo l’articolazione, dividendosi in: arteria tibiale anteriore e posteriore.
- arteria tibiale anteriore: decorre anteriormente e lateralmente alla tibia, da essa orignia l’arteria peroneale.
Dall’ arteria tibiale posteriore e anteriore origineranno poi le arterie del piede.
Patologie delle ossa che possono causare dolore alle gambe
Fratture tibia e perone
Questo tipo di fratture sono molto comuni in soggetti con età inferiore ai 50 anni. Questo perché trattandosi di due ossa che non sono colpite da fenomeni osteoporotici come le vertebre o il collo del femore, trovano le maggiori cause di lesione negli eventi traumatici come: lo sport, incidenti stradali (soprattutto in moto) o brusche cadute.
Gli sport più a rischio sono quelli che prevedono un importante reclutamento dell’arto inferiore come il calcio, il rugby, il football americano, gli sport da lotta (judo, karate, kick boxing, e arti marziali varie) e gli sport che potrebbe causare brusche cadute come la moto cross o la mountain bike. Spesso i soggetti che subiscono una frattura di tibia sono bambini, che magari scivolano o inciampano durante i loro giochi. In questi casi si parla di fratture a legno verde, e raramente vengono operate. Tibia e perone sono due ossa diverse tra loro, la prima articolandosi anche col femore subisce il carico di tutto il corpo, la seconda (il perone) è di ausilio alla tibia e offre un punto di inserzione ai muscoli anteriori della gamba.
Di seguito ti riportiamo le fratture più comuni della gamba, per le quali si intendo un’interruzione contemporanea della tibia e/o del perone nel loro tratto diafisario (centrale). Si tratta di fratture molto frequenti, soprattutto in soggetti giovani. Quando sono provocate da un trauma diretto, il punto della lesione ossea corrisponde al punto di impatto con l’oggetto contundente. Nel caso di fratture indirette, il fenomeno eziologico è un movimento di torsione della gamba, e tende a lesionarsi prima la tibia e poi il perone.
Le diverse tipologie di frattura della gamba sono:
- frattura a legno verde
- frattura completa a rima trasversale, caratteristica del trauma diretto
- frattura a rima obliqua, caratteristica del trauma indiretto
- frattura spiroide, caratteristica del trauma indiretto
- frattura bifocale tibia e/o perone sono colpiti lesionati in due punti distinti
- frattura pluriframmentaria, ossia in cui sono presenti più di due punti di lesione ossea, ed è caratteristica del trauma a forte impatto diretto.
Le complicazioni delle fratture ossee della gamba, si dividono in complicazioni immediate, precoci e tardive:
- complicazioni immediate – ampia lesione della cute, aumenta il rischio di subire infezioni; comparsa di flittene cutanee
- complicazioni precoci – difficoltà di sintetizzare la frattura a causa dell’interposizione di fasci muscolari tra i due segmenti ossei ridotta stabilità della sintesi nel caso di frattura a rima spiroidale
- complicazioni tardive – ritardo di consolidazione della frattura insorgenza di pseudoartrosi consolidazione “viziosa” (non in linea con la normale fisiologia dell’osso) della frattura.
I principali tumori ossei della gamba
Osteoma Osteoide: fa parte dei tumori di natura benigna del tessuto osseo. La caratteristica dell’osteoma esteoide è la formazione di un nucleo centrale circondato da una zona di cellule molto reattive, che tendon a riprodursi con rapidamente. Tale patologia si presenta nelle ossa lunghe come il femore e la tibia, per questo motivo è frequente che produca una sintomatologia algica (dolore) nell’area del ginocchio.
Tumori maligni: Osteosarcoma e Condrosarcoma
L’osteosarcoma è il tumore maligno delle cellule del tessuto osseo con la più alta incidenza, e colpisce in particolare la popolazione tra i 15 e i 30 anni. Questa tipologia di carcinoma si presenta soprattutto nelle ossa delle gambe ma anche in quelle del bacino e delle braccia.
Il condrosarcoma è un tumore maligno che origina dalle cellule della cartilagine, ed è considerato peggiore dell’osteosarcoma, e che danneggia sia la cartilagine che il tessuto osseo. Anche in tal caso possono essere interessate delle aree dell’arto inferiore.
Periostite della gamba: periostite tibiale
La periostite è una condizione infiammatoria che riguarda il periostio, e che può colpire un osso (come ad esempio la tibia) oppure più ossa contemporaneamente.
Cos’è il periostio? Il periostio è una membrana di tessuto connettivo che riveste le ossa del nostro corpo, tranne le aree deputate all’articolazione o all’inserzione dei tendini. Una delle forme di periostite più frequenti è quella che riguarda la tibia, che prende il nome di periostite tibiale, o sindrome mediale della tibia e le zone più soggette alla condizione infiammatoria sono le aree in cui trovano inserzione i muscoli soleo e tibiale posteriore e la fascia che le ricopre.

È importante non fare confusione tra la lombosciatalgia e la lombocruralgia. La prima indica la presenza di dolore sia nel tratto lombare che nel territorio dell’arto inferiore innervato dal nervo sciatico, la seconda è caratterizzata da dolore lombare e lungo il territorio dell’arto inferiore innervato dal nervo crurale, che comprende la parte anteriore delle cosce e finisce all’altezza del ginocchio. Per questo motive infatti la lombo-cruralgia è chiamata anche “sciatica mozza”.
Intrappolamenti e compressioni nervose
Intrappolamenti e compressioni di nervi periferici possono essere la causa di dolori, formicolii, problematiche legate alla sensibilità e alla mobilità delle gambe. Le ernie sono un esempio di compressione nervosa, ma non sono l’unico fenomeno.
Altri intrappolamenti e compressioni possono essere dati da:
- cisti,
- tumori benigni,
- cicatrici in prossimità del nervo,
- condizioni post traumatiche (magari a seguito di importanti fratture i cui segmenti ossei lesionati hanno tenuto il nervo in compressione) ecc…
Un altro importante esempio di compressione nervosa è la sindrome del tunnel tarsale. Il tunnel tarsale è una struttura in prossimità della parte interna della caviglia (vicino al malleolo tibiale) all’interno della quale decorre il nervo tibiale posteriore. Se il tunnel si restringe, a causa di una cisti, di una cicatrice profonda, di un edema/ematoma importante… il nervo tibiale posteriore viene compresso e dà luogo a una serie di sintomi (dolore, formicolio, deficit di movimento) nell’area del piede da esso innervata. Infatti a volte questa sindrome viene confusa con la fascite plantare.

Patologie dei muscoli e dei tendini che possono causare dolore alle gambe
Come avrai già letto nell’introduzione, le gambe presentano numerosi muscoli e tendini a cui corrispondono altrettanto numerose condizioni patologiche, che ti spieghiamo qui di seguito.
Lesione muscolare: la lesione muscolare riguarda quasi sempre il compartimento dei muscoli posteriori della gamba, e in particolare i gemelli del gastrocnemio. Si verifica fondamentalmente negli sportivi, in particolare in soggetti che praticano sport: da corsa come l’atletica, il calcio e il rugby da lotta come il karate, il judo, il kick boxing pesistica e ginnastica artistica. La lesione muscolare si diagnostica a seguito di una valutazione clinica del medico che comprende anche la visione del ventre muscolare mediante esame ecografico.
Trigger Points: si tratta di un’area muscolare ipoecogena in cui si averte a livello palpatorio una maggiore densità di tessuto e che evoca dolore. Tale sintomatologia non è sempre localizzata solo sotto il dito che effettua la palpazione ma talvolta può irradiarsi in distretti limitrofi.
Sindrome compartimentale alle gambe: è una condizione clinica causata da un aumento anomalo della pressione all’interno di un ventre muscolare o di un gruppo di muscoli, che nel caso della gamba potrebbe essere il polpaccio. Come probabilmente già saprai i muscoli sono avvolti da una membrana chiamata “fascia”, che non è molto elastica e questo crea un ostacolo importante nel caso in cui a causa di un grande edema o di un importante emorragia si verificasse una espansione alterata dei tessuti. I sintomi che i pazienti avvertono nel caso di Sindrome Compartimentale alla gamba sono fondamentalmente: dolore, bruciore, formicolio e difficoltà di movimento della caviglia, del piede e del ginocchio.
Tendiniti che interessano la regione della gamba
Ti enunceremo le 2 tendiniti più frequenti che avvengono in questo distretto:
Tendinite del tendine di Achille: è una delle tendiniti più diffuse, colpisce principalmente i podisti con età compresa tra i 35 e i 55 anni.
Tendinite del muscolo tibiale posteriore: caratterizzata da un dolore nella parte interna del piede, dove si inserisce il tendine, anche questa tendinite è molto frequente negli sportivi che praticano attività di corsa ma non solo. Ne soffrono spesso anche soggetti con un deficit di stabilità dell’arco plantare.

Patologie vascolari che possono causare dolori alle gambe
Flebiti alle gambe
La flebite è conosciuta anche come tromboflebite e trombosi venosa superficiale. Si tratta di una condizione infiammatoria di una vena superficiale, ossia che decorre in prossimità dello strato cutaneo. Tale situazione clinica risulta essere prodotta dalla formazione di un trombo che ostacola il decorso una o più vene, quasi sempre nelle gambe. Le vene soggette a flebite risultano essere gonfie e dolenti.
Quando interviene il fisioterapista peri dolori alle gambe
Oltre al trattamento riabilitativo per fratture della tibia e del perone, il fisioterapista interviene anche in molte altre condizioni cliniche che ti abbiamo elencato come:
Trattamento dei muscoli e dei tendini: strappi muscolari e tendiniti;
Riabilitazione Vascolare: come nel caso dei linfedemi;
Neurodinamica: nel caso in cui ci fosse una problematica legata al movimento del tessuto nervoso periferico, come nel caso di alcune neuropatie da compressione.
Il motivo per cui la fisioterapia, che si tratti di una cura preventiva, conservativa, pre operatoria o post operatoria, è sempre indicata è che non presenta effetti controindicati e dunque può solo che migliorare le condizioni della persona.
Il ciclo fisioterapico per condizioni dolorose alle gambe è costituito da tre elementi diversi che vengono utilizzati in sinergia nel corso delle terapie:
Tecniche di terapia manuale: come il massaggio e la mobilizzazione articolare e dei tessuti molli.
Mezzi fisici ad alta tecnologia come:
laser,
tecarterapia,
magnetoterapia,
ultrasuoni,
ipertermia,
correnti antalgiche che hanno lo scopo di accelerare i tempi di recupero e ridurre la sintomatologia algica.
Esercizi terapeutici e posture: sono fondamentali per mantenere i progressi ottenuti con l’intervento manuale del fisioterapista e nel recupero della massa muscolare e nella funzionalità dell’arto.
Questi tre elementi logicamente vengono adeguati per intensità, tipologia di tecnica e frequenza delle sedute alle necessità del paziente e della patologia di cui soffre.
Fonte: fisioterapiaitalia
